Ottobre 2016 - Suggerimento ai Consiglieri della Regione Umbria

 

 Suggerimento ai Consiglieri della Regione Umbria

 

Come noto Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato l’impianto geotermico di Castel Giorgio, ma per completare l’iter autorizzativo manca ancora il consenso della Regione Umbria, detto “atto d’intesa”. Lo scorso 29 Giugno la Giunta Regionale dell’Umbria si è riunita per discuterlo, avendo a disposizione tutte le carte in regola per negarlo. Si sperava in un secco diniego, invece la Giunta guidata dalla Presidente Catiuscia Marini ha deliberato che “l’atto di intesa non può prescindere da un accordo del Ministero dello Sviluppo Economico con gli enti locali per una soluzione condivisa delle problematiche territoriali emerse in merito alla realizzazione dell’impianto geotermico”. 

Tradotto in italiano significa che la Presidente Catiuscia Marini vorrebbe approvare l’impianto, ma non si sente di farlo per colpa di 25 Sindaci che assieme alle associazioni ambientaliste e alla popolazione si sono giustamente opposti. La delibera della Giunta sembra un deplorevole diversivo per temporeggiare fino al referendum del 4 dicembre nella speranza che passi, sapendo che in questo caso, con la modifica del Titolo V, le Regioni non avranno più competenza in materia di energia e quindi l’impianto rimarrebbe autorizzato senza che la Giunta e la Presidente ci mettano la faccia. 

L’impianto di Castel Giorgio travaserà 1000 tonnellate all’ora di fluido geotermico dalla zona di prelievo a 1100 metri di profondità a quella di reiniezione, detta anche di smaltimento, profonda 2300 metri, e ciò per 24 ore, per 365 giorni per 25 anni senza alcuna garanzia che nel sottosuolo vi sia un flusso sotterraneo che riporti il fluido reiniettato verso la zona di provenienza che dista alcuni chilometri. 

Secondo una autorevole relazione geologica del Prof. Gianluca Vignaroli “Structural compartmentalisation of a geothermal system, the Torre Alfina field (central Italy)”, pubblicata sulla rivista scientifica specializzata “Tectonophysics” è molto probabile che non si verifichi tale flusso sotterraneo. In tal caso si creerebbe un accumulo con uno scompenso pressorio e termico fra le due zone, possibile causa di terremoti indotti. Su questo tema vedere anche TRIVELLE E TERREMOTI della prestigiosa pubblicazione “Le Scienze” dello scorso settembre (visibile in www.bolsenaforum.net). Nel dubbio è comunque obbligatoria l’applicazione del principio della precauzione. 

A Castel Giorgio e nelle vicinanze vi sono stati e vi sono ancora continui terremoti, con centinaia di vittime e tante macerie, ma la Presidente Marini continua a voler realizzare l’impianto geotermico nella speranza che passi il referendum, esponendo i tal modo tutti noi ad un evidente rischio e ad una continua ansia ed assillante preoccupazione. Mentre si spendono cifre immense per contrastare i terremoti ci sono istituzioni disposte a elargire generosi incentivi per un’attività che potrebbe provocarli. A che siamo ridotti, vengono le vertigini! 

Stante l’ostinazione della Presidente nel prevaricare la legittima volontà degli enti locali ricorrendo ad una poco limpida procedura trasversale, si suggerisce ai Consiglieri dell’opposizione, ma anche a quelli della maggioranza, di non diventare complici di questa prevaricazione e che si rendano attivi togliendo la fiducia alla loro Presidente se non dichiarerà un immediato e motivato NO all’atto d’intesa per l’impianto di Castel Giorgio. 

Piero Bruni – Presidente Associazione Lago di Bolsena 

31/10/2016