Maggio 2016 - Lettera aperta al Ministro dello Sviluppo Economico sulla geotermia

 

24 Maggio 2016

Al Ministro dello Sviluppo Economico lettere raccomandate – loro sedi

On. Carlo Calenda

e p.c. On. Pier Luigi Bersani, al Presidente delle Regione Lazio Nicola Zingaretti,

la Presidente della regione Umbria Catiuscia Marini.

 

Onorevole Ministro,

     durante una recente intervista televisiva l’On. Pier Luigi Bersani ha dichiarato la propria completa fiducia nei Suoi confronti per cui noi, confortati da tale autorevole garanzia, siamo a chiederle di volere cortesemente rivedere una decisione presa l’anno scorso dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) sulla base di valutazioni di dubbia trasparenza.

      Si tratta dell’autorizzazione data alla società ITW&LKW GEOTERMIA ITALIA SpA per realizzare un impianto geotermico a media entalpia nel comune di Castel Giorgio in Umbria in una concessione a cavallo dell’Umbria e del Lazio. Attualmente la procedura non è conclusa ed è in attesa che la relativa Conferenza dei Servizi del MISE riceva la concertazione delle due Regioni, alla quale seguirà il Suo verdetto finale.

      Non siamo pregiudizialmente contrari alla geotermia, ma questo è un caso pericolosamente invasivo. L’impianto prevede di estrarre in Umbria da sotto in bacino idrogeologico del Tevere 1000 tonnellate/ora di fluido geotermico, altamente cancerogeno, per reiniettarlo sotto il bacino idrogeologico del lago di Bolsena mettendo così a rischio di inquinamento da arsenico sia la rete potabile sia il lago che è Sito di Interesse Comunitario e Zona Speciale di Conservazione. L’impianto, che prevede 9 pozzi profondi da 1100 a 2300 metri, aumenterà il rischio sismico in una zona i cui centri storici, detti della “civiltà del tufo”, sono strutturalmente fragili. A poca distanza verrebbe successivamente installato un impianto uguale.

      La ITW&LKW GEOTERMIA ITALIA SpA è stata fondata nel 2010 da un socio unico di diritto austriaco: la società a responsabilità limitata ITW&LKW BETEILIGUNGS GMBH il cui presidente è l’ing. Werner Vogt. La SpA italiana non ha mai fatto un lavoro di qualsiasi natura e neppure il socio unico austriaco, dato che è solo un intermediario finanziario. La SpA italiana ha un unico dipendente, presumibilmente una segretaria. Non avendo né operai né un proprio ufficio tecnico si avvale di professionisti esterni fra i quali il Project Manager nella persona del Prof. Franco Barberi.

      La SpA italiana alla data della richiesta della concessione aveva un capitale di 200.000 euro, appena sufficiente per chiedere una concessione di ricerca, ma l’iniziale richiesta per una concessione di ricerca si è presto trasformata in una richiesta di concessione per lo sfruttamento con un impianto il cui costo stimato è dell’ordine di 25 milioni di euro (50 per 2 impianti). E’ di tutta evidenza che la SpA italiana non ha i necessari requisiti finanziari e tecnici per realizzare complessi progetti che comportano rischi ambientali, sismici e di salute pubblica. Per progetti di minore importanza come ponti, strade, ecc. l’Amministrazione Pubblica chiede solide garanzie: fidejussioni, assicurazioni, certificazioni inclusa quella antimafia. Come si spiega l’autorizzazione concessa dal MISE ad una impresa che all’apparenza sembra una scatola vuota?

       Il Prof. Franco Barberi è un influente membro del Comitato per gli Idrocarburi e le Risorse Minerarie (CIRM) che è l’ente del MISE che rilascia le autorizzazioni per la geotermia. Sorge il dubbio che vi sia un conflitto di interessi da parte del Prof. Barberi che ha accettato l’incarico di Project Manager della SpA italiana pur essendo membro del CIRM. E’ vero che per correttezza, durante la votazione finale relativa alla approvazione della concessione è uscito dalla stanza rientrando subito dopo. Uscire dalla stanza è sufficiente per cancellare il dubbio di conflitto di interessi?

      Il passo successivo della procedura autorizzativa prevedeva una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Inizialmente la VIA era di competenza della Regione Umbria, che sembrava poco disponibile a considerare l’impianto compatibile con l’ambiente. E’ quindi intervenuto l’On. Ignazio Abrignani (ora parte dell’influente gruppo parlamentare ALA di Doris Verdini) che, dopo altri due tentativi falliti, è riuscito a far trasferire la VIA dalla competenza regionale a quella ministeriale, nella speranza che fosse più blanda.

       Infatti il Ministero all’Ambiente (MATTM) ha rilasciato parere favorevole all’impianto dopo aver fatto esaminare la pratica alla Commissione di VIA presieduta dall’Ing. Monteforti Specchi. La pratica è stata affidata una terna composta da tre “esperti”, un astrofisico (relatore), un avvocato e un geologo specializzato in ghiacciai alpini. La terna ha dichiarato il progetto compatibile con l’ambiente malgrado le motivate proteste del professore universitario Andrea Borgia, vero esperto in geotermia e anche lui membro della commissione di VIA. L’Ing. Monteforti Specchi, che aveva fatto pubbliche conferenze in Umbria per sostenere il progetto, al momento della votazione finale è uscito per correttezza dalla stanza….

       Non basta, il progetto è stato pubblicamente caldeggiato e tecnicamente sostenuto dalla Dottoressa Maria Luisa Carapezza dell’Istituto di Vulcanologia (INGV), responsabile della convenzione tecnica tra INGV e la SpA italiana ma poi si è scoperto che è la moglie del Prof. Barberi! Nel tema è intervenuta la Dottoressa Fedora Quattrocchi, anche lei scienziata dell’INGV che ha stroncato le valutazioni della collega Carapezza.

       Un aspetto mai esaminato con attenzione è che la SpA italiana aveva un capitale iniziale costituito da 200.000 azioni del costo di un euro ciascuna, ma nel corso degli anni ha speso per l’avviamento qualcosa come 4 milioni di euro, in gran parte prestati dal socio austriaco. L’anno scorso il capitale è stato elevato ad un milione di euro, presumibilmente convertendo in capitale parte del debito dovuto al socio, fatto che lascerebbe invariata la situazione.

       Le 200.000 azioni hanno attualmente un valore irrisorio, ma se la SpA ottenesse l’autorizzazione dell’impianto le azioni varrebbero immediatamente alcuni milioni di euro “senza aver mosso zolla” con un plusvalore tutto favore della ITW&LKW BETEILIGUNGS GMBH, proprietaria delle azioni. Queste potrebbero essere vendute a chi ha interesse ad investire 25 – 50 milioni per avere sostanziosi ricavi grazie ai generosi incentivi elargiti dallo Stato italiano. Quindi allo stato attuale l’autorizzazione dell’impianto verrebbe incautamente rilasciata a un prestanome privo di capitale, senza sapere chi sarà poi l’effettivo responsabile per il completamento dell’opera, per il risarcimento di eventuali danni, il ripristino del sito, ecc.

       Non siamo esperti in questioni finanziarie e fiscali per cui ci limitiamo a riportare quanto noto attraverso le visure camerali. Le società LKW e ITW esistono realmente: sono registrate nel Liechtenstein ed hanno buona reputazione. La prima si occupa di distribuzione elettrica, la seconda (ITW INGENIEURUNTERNEHMUNG AG) si occupa di costruzione di immobili inclusi i relativi impianti geotermici a bassa entalpia. Esiste anche una società di partecipazioni registrata nel Liechtenstein denominata ITW GEOTERMIEBETEILIGUNGS AG con un capitale sociale di soli 100.000 franchi svizzeri fondata nel 2011, ma non si capisce quale sia il suo ruolo. Malgrado le sigle ITW e LKW nessuna di queste tre società partecipa alla SpA italiana. Il loro collegamento con la società austriaca sembra essere l’onnipresente Ing. Werner Vogt.

      La sofisticata pianificazione internazionale, i conflitti d’interesse, le compiacenze, le distrazioni e la mancata applicazione del principio di precauzione fanno supporre che al di sopra di questa affaristica e poco trasparente operazione vi sia la regia di una influente lobby occulta.

 

      Siamo quindi a chiedere a Lei Onorevole Ministro ed ai Presidenti delle Regioni Lazio e Umbria che ci leggono in copia di non autorizzare l’impianto di Castel Giorgio che produrrebbe danni ambientali ben superiori ai benefici. Con fiducia e con i migliori saluti.

 

Associazione Lago di Bolsena

Il Presidente

(Ing. Piero Bruni)

Via XXV Aprile 10 – 01010 Marta VT